Intervista a Pinuccio Sciola

Pinuccio Sciola

Il Primo autore di San Sperate Paese Museo

Pinuccio Sciola, pittore e scultore di fama internazionale, è stato il protagonista della rivoluzione culturale e artistica che ha caratterizzato gli ultimi 60 anni di storia del Paese, è l´artefice del fenomeno San Sperate Paese Museo. Dalla metá degli anni novanta è impegnato nella ricerca e sperimentazione dei suoni delle pietre, le sue Pietre Sonore. Nato a San Sperate il 15 marzo 1942, preferisce identificarsi piú profondamente:

pinucciosepia

Quando non ero e non era il tempo.
Quando il caos dominava l´universo.
Quando il magma incandescente
celava il mistero della mia formazione.
Da allora il mio tempo
é rinchiuso in una crosta durissima.
Ho vissuto ere geologiche interminabili.
Immani cataclismi hanno scosso
la mia memoria litica.
Porto con emozione i primi segni
della civiltà dell´uomo.
Il mio tempo non ha tempo.

Pinuccio Sciola

Il 1 ottobre 2007, mi sono recata la prima volta in compagnia di un´amica nella sua casa laboratorio per conoscerlo, ho immediatamente percepito la sua personalitá carismatica, ricca di estro artistico.
Ci ha accolte facendo suonare per noi le Pietre Sonore, in segno di benvenuto. Quando le sue mani hanno accarezzato dolcemente la pietra, un blocco di calcare attraversato da incisioni profonde, questa ha iniziato a emettere una melodia incantevole, sorprendente.
Rimasta profondamente affascinata, sono tornata nelle settimane successive parecchie volte in quella casa, una tipica costruzione in stile campidanese in cui il cortile interno è divenuto una galleria che ospita centinaia di sue opere: sculture di pietra e di legno, ma soprattutto pietre sonore. Il vecchio portone di legno è sempre aperto, come ad invitare all´ingresso.
Ogni volta è stato come se fosse la prima.

Pinuccio infinitamente ospitale ha sempre qualcosa di interessante da raccontare, io non posso fare a meno di domandargli:
Cosa ha generato la rivoluzione che ha scatenato il fenomeno San Sperate Paese Museo? “Il fenomeno nacque da una forte esigenza di cambiamento e rinnovamento che avevo in comune con tanti amici. In quegli anni (ultimi anni ´60 ndr.) avevo compiuto numerosi viaggi all´estero, in Germania, Svizzera, Spagna, e puntualmente al mio rientro con entusiasmo riportavo le nuove esperienze artistiche e conoscenze acquisite agli amici che rimanevano nel paese. In occasione del Corpus Domini lanciai l´iniziativa di imbiancare tutti i muri; allora l´intero paese era fatto di solo fango, le case in mattoni di ladiri e le strade di terra battuta. La gente aveva reagito con grande consenso e in numerosissimi si impegnarono: uomini, donne, bambini e anziani contribuirono a imbiancare i muri di fango. Su quei muri bianchi furono poi dipinti i primi murales. Era il 1968. L´anno dopo su mio invito sopraggiunsero diversi artisti che avevo conosciuto all´estero e dipinsero sui nostri muri, di cominciammo cosí a suscitare interesse anche negli ambienti culturali cagliaritani. Lo stesso anno ci inventammo la Sagra delle Pesche in coincidenza dei festeggiamenti per il Santo Patrono San Sperate, è stato quello l´anno in cui si raggiunse l´apice dell´entusiasmo popolare. Nell´aria si respirava la forte volontà scrivere una nuova pagina di storia per il paese”.
Torniamo indietro, quando è nata la sua vocazione artistica? “E´ stato un avvicinamento estremamente naturale iniziato per gioco quando avevo 4 anni, il paese era fatto di fango; cominciai impastando, modellando e disegnando la creta. Con gli anni l´ ispirazione e il desiderio di nuove scoperte mi hanno portato a confrontarmi con la pittura e la scultura”.
È il 1959 l´anno che ha dato inizio alla sua crescente evoluzione artistica, grazie ad un importante riconoscimento. “E´ esattamente cosi´, partecipai ad un concorso organizzato dal circolo “La Rinascente”, le mie sculture colpirono la giuria composta dal provveditore agli studi Eulo Atzeni, il giornalista Vittorino Fiori, l´Architetto Guido Vascellari, e il pittore Foiso Fois che era il preside del Liceo Artistico. Scrissero dei miei lavori:”si ravvisa l´impronta di una forte personalitá che potrebbe rivelare alla Sardegna un talento sconosciuto”. Erano sorpresi, io non avevo un laboratorio, la strada, la campagna erano il mio laboratorio, lavoravo a stretto contatto con la natura che mi circondava. Mi venne assegnata una borsa di studio di quattro anni per frequentare il liceo artistico a Cagliari. Grazie a quell´evento ho potuto studiare e raggiungere la consapevolezza che non avrei voluto fermarmi di sapere, conoscere, viaggiare e aprirmi al mondo”.
Dai murales alla scultura, oggi, è un ritorno alle origini? “Ho dipinto i muri con grande passione ed entusiasmo senza mai abbandonare la scultura, dalle pietre sono sempre rimasto attratto, questa materia solida e primordiale ti costringe a un coinvolgimento fisico. La natura generosamente le ha sempre messe a disposizione in abbondanza, sono sempre state lí impazienti di comunicare ció che sarei stato capace di ascoltare”.
Si riferisce alla sua ricerca sulle Pietre Sonore? “Si, con gli anni ho sviluppato una sensibilita´ tale che mi ha permesso di ascoltare i suoni che producono le pietre e di andare oltre le forme. Ascoltando i suoni generati mentre scolpivo mi sono accorto che questi erano diversi di pietra in pietra. E´ iniziata cosí la ricerca sulle pietre sonore”.
Le numerose esperienze non le hanno mai fatto pensare di stabilirsi in una grande capitale dell´arte? “Nonostante abbia conosciuto realtà molto affascinanti e lontane dagli stili di vita del paese, il forte senso di appartenenza, i legami con la famiglia e gli amici, che ho peraltro costantemente da sempre voluto coinvolgere nelle mie esperienze, mi hanno ricondotto a San Sperate. Questo paese è l´epicentro della mia attività artistica”.

Torneró a chiacchierare con Pinuccio, torneró ad ammirare la sua casa galleria, sicuramente, l’atmosfera qui è davvero magica.

Dopo quella volta sono tornata innumerevoli volte a fare visita a Pinuccio, parlare con lui è sempre un piacere, ogni volta, ancora grazie per la gentile ospitalità riservatami.

Pietra_luce

Biografia

È nato a San Sperate il 15 marzo del 1942. Scultore e pittore autodidatta. Scomparso il 13 maggio 2016.
Nel 1959 viene “scoperto” attraverso una mostra concorso organizzata dal Circolo La Rinascente. L’architetto Guido Vascellari gli assegna una borsa di studio per 4 anni e gli permette di frequentare il Liceo Artistico di Cagliari.
Nel 1963-64 organizza una singolare mostra all’aperto nell’orto di San Sperate dove fino a quel momento lavorava come contadino. Studia a Firenze e frequenta un corso di scultura all’accademia internazionale di Salinsburgo.
Nel 1967compie un viaggio in Spagna dove frequenta l’università di Moncloa e approfondisce la sua conoscenza sulla scultura romanico-spagnola.
Nel 1968 su sua iniziativa e con la partecipazione di tutti i suoi compaesani progetta di trasformare San Sperate in “Paese Museo”. Sui muri delle case vengono dipinti i primi murales, le strade e le piazze adornate di sculture. Nello stesso anno gli viene assegnata la cattedra di scultura al Liceo Artistico di Cagliari.
Nel 1973 lavora con Siquerios a Città del Messico dove esegue dipinti sui muri delle strade del quartiere popolare di Tepido.
Nel 1976 partecipa alla Biennale di Venezia, esponendo “Le Canne e i Cadaveri” in Piazza San Marco. Le opere vengono poi esposte a Bologna.
Nel 1978 avvia il progetto di una scuola-laboratorio a San Sperate. Una sua scultura viene sistemata nel centro storico di Kirchheim Unter Teck presso Stoccarda come prima pietra del Parlamento Europeo.
Nel 1984 espone alla Besana e in Piazza Affari a Milano e nel 1985 alla Quinquennale di Roma. Realizza a Cagliari il gigantesco murale nel palazzo UPIM in piazza Repubblica , e in Piazza Affari a Milano espone il suo gigantesco presepe.
Tra le sue opere si ricordano anche, La Via Crucis in legno per la chiesa di Magomadas (1966), il Monumento ai Caduti ad Ozieri (1969), la Madonna del naufrago collocata sui fondali dell’isola dei Cavoli a Villasimius (1979), il Monumento ai minatori di Buggerru (1982), le Statue per i giardini pubblici di Arnhem in Olanda (1986), ed una serie di sculture e Pietre Sonore collocate in spazi aperti di vari paesi della Sardegna, a Barcellona, Città del Messico, Parigi, Liegi, Heidelberg, Monaco, Amburgo, Leverkusen, le sue Pietre Sonore a Bologna, Venezia, Assisi, Roma.

Oggi le sue Pietre Sonore sono esposte nella sua casa, nel “Giardino Sonoro” a San Sperate, a Roma Milano, Assisi, Cagliari, Firenze e in diverse città del mondo.

Si è spento all’età di  74 anni, il 13 maggio 2016.